lunedì 28 maggio 2012

Albertone mio, e la guera...


In questi giorni, di calma apparente, è palpabile la difficoltà che attraversa il paese; lasciatemi dire che, secondo me, non siamo affatto capaci, di gestire questa situazione, siamo governati, a ogni livello, da emeriti incapaci...

Tanti anni di raccomandazioni, e nepotismi vari, ci hanno ulteriormente indeboliti, come popolo, come nazione.
E, così, ci ritroviamo nei ruoli chiave, degli emeriti imbecilli.
Emeriti direttori, di una orchestra allo sbaraglio...

Esagero ?!

Forse, ma provate ad avere un vero problema, e dover quindi richiedere una vera soluzione a qualcuno; ve ne accorgerete subito di come siamo messi male...

Un tempo, gli ufficiali del regio esercito, erano tutti nobili, o comunque espressione della società che conta; ebbene, pagammo su tutti i fronti, e in tutte le guerre, per questo tipo di comandanti, morirono a migliaia, spesso per incapacità degli ufficiali...

Non voglio fare un discorso bellico; era questo solo un esempio, che mi si accosta in maniera limpida, a quello che vedo e sento in questi giorni.
E mi capita pensando a livello nazionale, così come al mio piccolo orticello.

E ancora, mi ritorna in mente un grandissimo romano, che tanto bene ci ha ritratti, a noi italiani, il nostro amatissimo Alberto Sordi.

Solo lui, riuscì a dipingere sempre, con puntuale nitidezza, la viltà, la meschinità, la puerile vigliaccheria di cui siamo capaci; approfittatori, voltagabbana, paraculi per poter sopravvivere, in un ambiente "ostile", come solo il nostro, sa essere...

Mi vengono le lacrime, a ripensarlo con le sue facce, i suoi modi melliflui, il suo passo baldanzoso le sue mille facce riconducibili sempre e solo a tutti noi, italiani...

Italiani di un ceto medio che allora si consolidava, tra mille contraddizioni, italiani di un ceto medio, oggi sparito o quasi...

Sarò duro, forse, ma guardate in alto, vicino a voi, e poi, ancora più in alto, e non potrete che darmi ragione; quanti medici della mutua, quanti vitelloni, quanti borghesi, piccoli piccoli e quanti in attesa di giudizio; quanti eroi per cause di forza maggiore, all'ultimo minuto, saremo noi ?!?

Alberto mio, guarda come ce semo ridotti quaggiù ?!
Ma te pare giusto ?! Pe quanti difetti tenemo, che ce tocca pagà a stà maniera ?!
Albertò, pure a me, me se strigne 'a gola a dì guèrra; pure io, preferisco chiamalla guera...


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